Amoruso Ambrosio
Nato a Ripabottoni il
12 ottobre 1797 da Giuseppe Amoruso e Maria Marchesciano coniugato con Chiara
Vannelli e padre di ben sei figli.
All’epoca degli eventi
rivoluzionari del 1860 aveva ben 63 anni, età considerevole per quei tempi che
non gli permetteva teoricamente né di far parte della Guardia Nazionale
(qualora ne avesse i requisiti) e né a maggior ragione a partecipare ad eventi
bellici.
Nonostante ciò lo
ritroviamo a detta del Sindaco Barbieri al seguito della colonna mobile comandata
dal Governatore de Luca alla volta di Isernia nel giorno 4 ottobre 1860.
Notizie dell’Amoroso le
abbiamo in primis nell’immediatezza degli avvenimenti in quanto il Giudice
Istruttore G. Ciafardini Giudice Regio di Bojano a seguito di una indagine per
arresto arbitrario di sei garibaldini successivamente trucidati a Carpinone, al
fine della loro identificazione, chiede a vari comuni notizie dei militi non
rientrati dopo gli eventi rivoluzionari dell’ottobre del 1860.
Interpellato il Comune
di Ripabottoni, tramite il Sindaco d’allora Francesco Antonio Barbiere risponde
in data 28 novembre 1860 al Giudice Ciafardini nella seguente maniera con
riferimento all’Amoruso: Ambrosio Amoruso era di statura alta, barba, e capelli
bianchi, calzoni corti di panno casereccio, e con giacca di simil panno
piuttosto logoro, e marito di Chiara Vannelli –
Quest’ultimo partì con
la legione del Cavalier de Luca, ma non si è visto da’ compagni in Isernia,
dopo che si sono spediti gli arrestati in quel Comune, ed ha potuto essere
fatto prigioniere tra quelli, che accompagnavano la catena de’ riazionaria –
Si compiaccia farmi
noto chi de’ suddetti sarà morto a Carpinone, onde farlo noto alle rispettive
famiglie, le quali stanno in continue inquietudini –
Il Sindaco
Francesco Antonio
Barbieri
Secondo queste
dichiarazioni il Sindaco Barbieri non è a conoscenza della sorte dell’Amoruso,
ma in una successiva dichiarazione insieme ad altri in un atto notorio fornisce
informazioni sulla fine dell’Amoruso Ambrosio al fine di poter far dichiarare
dal Tribunale competente la morte dello stesso con l’iscrizione nello Stato
Civile e la possibilità per i superstiti di poter chiedere dei benefici.
Registro degli atti di
onoraria e volontaria giurisdizione Anno 1868
Ambrosio Amoruso
Pretura di
Casacalenda 12 Marzo 1868
N. 247
Al Signore
Sig. Sindaco di
Ripabottoni
Signore,
Dovendosi procedere ad
atto notorio, onde accertare la morte di Ambrosio Amoruso da Ripabottoni
diretta ad ottenere l’inserzione dell’atto di morte nei registri dello Stato
Civile dietro dimanda del di costui figlio Giuseppe; che sostiene essere stato
suo padre ucciso nella reazione d’Isernia nel 1860-, così sarà compia segnare
al margine di questo foglio cinque individui che possano deporre sulla verità
di tal fatto. –
Il Pretore
L de Rubertis
Fortunato di Iulio fu
Giovanni
Giuseppe Vannelli fu
Francescant
Filomeno Amoruso di
Giovanni
Gennaro Iarini fu
Giuseppe Maria
D. Francescantonio
Barbieri fu D. Bartolomeo
Ripabottoni 15 Marzo
1868
Per il Sindaco impedito
L’assessore delegato
Remigio Ramaglia
L’anno mille ottocento
sessantotto il giorno sedici Marzo in Ripabottoni nella casa Comunale
Noi Luigi de Rubertis
Pretore del Mandamento di Casacalenda, assistito dal Cancelliere Annibale
barone in esecuzione della deliberazione resa dal Tribunale di Larino del dì
primo Marzo 1868 volendo procedere all’atto di notorietà per contestare la
morte di Ambrosio Amoruso de’ furono Giuseppe e Maria Marchesciano di anni
sessantadue, marito di Chiara Vannelli, di professione agricoltore Fittaiulo,
senza costo di spesa, ed in carta libera, abbiamo fatto venire innanzi a noi i
seguenti testimoni, che ci furono designati dal Sindaco di Ripabottoni, e che
abbiamo intesi separatamente l’uno dall’altro nell’ordine seguente
Chiamato il primo
testimone ha giurato così – Giuro chiamando Dio in testimone della verità di
quanto dichiaro, ed ha detto chiamarsi Filomeno Amoruso di Giovanni di anni
trenta di professione possidente di Ripabottoni. Dimandato analogamente
risponde così –
Io fui alla spedizione
d’Isernia in Ottobre mille ottocento sessanta come volontario per reprimere la
reazione politica in quella città; e viddi che Ambrosio Amoruso fu Giuseppe è
stato ucciso nella pugna con un colpo di fucile, e questo è un fatto notorio, e
che non se ne può affatto dubitare, e ciò avvenne nel mattino del quattro
Ottobre detto anno mille ottocento sessanta
Dietro lettura vi ha
persistito, e non si è sottoscritto con noi, e col Cancelliere per aver detto
di non saper scrivere
IL Pretore
L de Rubertis
Il Cancelliere
A Barone
Chiamato il secondo
testimone ha giurato così – Giuro chiamando Dio in Testimone della verità di
quanto dichiaro, ed ha detto chiamarsi Fortunato di Iulio di Giovanni di anni
trentacinque di professione negoziante di Ripabottoni
Domandato analogamente,
risponde così
Io fui nella spedizione
d’Isernia in Ottobre mille ottocento sessanta come volontario per reprimere la
reazione politica di quella città, e viddi, che Ambrosio Amoruso fu Giuseppe è
stato ucciso nella pugna con un colpo di fucile, e questo è un fatto notorio, e
che non se ne può affatto dubitare, e ciò avvenne nel mattino del quattro
Ottobre detto anno mille ottocento sessanta
Dietro lettura vi ha
persistito, e non si è sottoscritto con noi, e col Cancelliere
Fortunato de Iulio (il nome è stato cancellato)
Il Pretore
L de Rubertis
Il Cancelliere
A Barone
Chiamato il terzo
testimone ha giurato così – Giuro chiamando Dio in testimone della verità di
quanto dichiaro, ed ha detto chiamarsi Giuseppe Vannelli fu Francescantonio di
anni settanta possidente di Ripabottoni
Domandato analogamente
risponde così
Io fui nella spedizione
d’Isernia in Ottobre mille ottocento sessanta come volontario per reprimere la
reazione politica in quella città, e viddi che Ambrosio Amoruso fu Giuseppe è
stato ucciso nella pugna con un colpo di fucile, e questo è un fatto notorio,
di cui non si può affatto dubitare e ciò avvenne nel mattino del quattro
Ottobre mille ottocento sessanta
Dietro lettura ha
persistito, e non si è sottoscritto con noi, e col Cancelliere per aver detto
di non saper scrivere
Il Pretore
L de Rubertis
Il Cancelliere
A Barone
Chiamato il quarto
testimone, ha giurato così – Giuro chiamando Dio in testimone della verità di
quanto dichiaro, ed ha detto chiamarsi Francescantonio Barbieri fu Bartolomeo
di anni cinquantasei di professione possidente di Ripabottoni
Domandato analogamente
risponde così
Nell’Ottobre mille
ottocento sessanta io mi trovava Sindaco di Ripabottoni, e conosco, che
Ambrosio Amoruso fu Giuseppe andiede con molti altri volontari nella spedizione
d’Isernia per reprimere la reazione politica di quella città, - gli altri ritornano ed il detto Amoruso, come manifestarono i
suoi compagni, rimase ucciso nel mattino del quattro Ottobre detto anno mille
ottocento sessanta- Ciò è notorio, e non se ne può affatto dubitare
Data lettura vi ha
persistito, e si è sottoscritto con noi, e col Cancelliere
Fran:Ant Barbieri
Il Pretore L de
Rubertis
Il Cancelliere
A Barone
Chiamato il quinto
testimone, ha giurato così – Giuro chiamando Dio in testimone della verità di
quanto dichiaro, ed ha detto chiamarsi Gennaro Iarini fu Giuseppe Maria di anni
trentaquattro di professione possidente di Ripabottoni
Domandato analogamente
rispose così
Io fui nella spedizione
d’Isernia in Ottobre del mille ottocento sessanta come volontario per reprimere
la reazione politica di quella città, e viddi che Ambrosio Amoruso fu Giuseppe
è stato ucciso nella pugna con un colpo di fucile, e questo è un fatto notorio,
e che non se ne può affatto dubitare; e ciò avvenne nel mattino del quattro
Ottobre mille ottocento sessanta –
Data lettura vi ha
persistito, e si è sottoscritto con noi, e cancelliere
Gennaro Iarini
Il Pretore
L de Rubertis
Il Cancelliere
A Barone
Di tutto ciò abbiamo
redatto questo verbale sottoscritto da noi, e dal Cancelliere
Il Pretore
L de Rubertis
Il Cancelliere
A. Barone
A seguito di quest’atto
notorio Il Tribunale Civile Correzionale di Larino in data 26 marzo 1868 ordina
che l’Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Ripabottoni iscriva nel
relativo registro l’atto di morte di Ambrosio Amoruso fu Giuseppe avvenuta in
Isernia nel giorno quattro ottobre 1860.